La frazione organica del rifiuto solido urbano (FORSU), gli scarti alimentari e gli scarti agricoli, sono matrici organiche estremamente efficaci per la digestione anaerobica.
I processi anaerobici, possono essere considerati, e quindi classificati, sotto diversi punti di vista. In particolare, possono avere una o più fasi di processo, diversi regimi termici (Mesofilia o Termofilia) o per il tipo di rifiuto trattato. Il processo dry, completamente a secco, in cui la concentrazione in solidi è generalmente compresa tra il 25% e il 40%, non necessita di alcuna diluizione; Ciò non comporta significative variazioni dal punto di vista biochimico e microbiologico nel processo anaerobico ma necessita di particolari macchine per pre-trattare il rifiuto e di speciali sistemi di pompaggio e miscelazione.
Il processo utilizza un reattore cilindrico in cui il flusso a pistone prosegue orizzontalmente. Il moto di avanzamento del materiale trattato è assistito da un miscelatore a lenta rotazione posto internamente al reattore che omogeneizza il materiale trattato, lo degasa e risospende il materiale inerte grossolano.
L’impianto di Rende (CS) utilizza come matrice la frazione organica del rifiuto proveniente da raccolta differenziata (FORSU), al conferimento, il rifiuto viene trattato mediante macchine di pre-trattamento appositamente progettate, che lo de-plastificano e lo frantumano, senza utilizzo di liquidi aggiunti, preparandolo al processo di digestione anaerobica; l’organico pretrattato viene stoccato in una vasca di alimentazione, movimentato mediante un mix specifico e mediante una speciale pompa viene inviato al digestore dove completerà il processo di degradazione e produzione di biogas. Il Biogas prodotto subisce una serie di trattamenti, quali lavaggio e raffreddamento, e poi viene inviato alla sezione di Upgrading dove verrà trasformato in Biometano che dopo i particolari controlli e misurazioni verrà immesso nella rete SNAM e destinato all’autotrazione.
Il digestato in uscita dal digestore viene invece inviato allo scarico in un capannone dedicato dove subisce una miscelazione con materiale strutturante e poi inviato alle “Biocelle” dove subisce un processo di biossidazione accelerata di degrazione e sanificazione del rifiuto e poi inviato in “Platea ad aria insufflata” dove viene fatto maturare e trasformato in compost di qualità da destinare in agricoltura, sfruttando processi bio-chimici che riducono notevolmente l’impatto ambientale del processo (soprattutto in termini di emissioni odorigene). Tale processo chiude il ciclo virtuoso del recupero del rifiuto, conferendo in discarica solo una piccola percentuale di matrice non recuperabile, proveniente dai vari processi che subisce il rifiuto.
L’impianto di Rende (CS):
- Tratta 50.000 ton/a di FORSU
- Immette in rete SNAM 4.200.000 Sm3/a di Biometano
- Produce circa 8.000 ton/a di Compost di Qualità